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Questo argomento contiene 108 risposte, ha 2 partecipanti, ed è stato aggiornato da  Roberta e Lucia 7 anni, 11 mesi fa.

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  • #7071 Risposta

    Marina Pierini

    mi fermo, ho scritto troppo, aspetto prima voi. Antonio, sta scavando nel tunnel degli enneagram monthly per scovare alcuni articoli scritti anni fa proprio sui personaggi di potter. Vi farò sapere cosa abbiamo trovato, appena ci saremo riusciti 🙂

    #7072 Risposta

    Utente Ospite

    Interessantissime osservazioni! Voldemort come tre può anche convincermi, voglio rifletterci un po’. Però io non mi baso sui film ma sui libri, e purtroppo ho lasciato gli ultimi tre volumi in Germania, e non posso verificare alcune cose (magari appena posso provo a dare un’occhiata in libreria). Per esempio, non mi pare di ricordare che nell’ultimo libro ci sia la scena in cui V. chiede agli avversari di passare dalla sua parte. Ma non sono sicura. Per quanto riguarda la paura della morte che è di tutti, sì, a questo c’ero arrivata anch’ io. Ma non tutti allo stesso modo, evidentemente, e non tutti con la stessa risposta. Silente e Harry, per esempio, le vanno incontro volontariamente. E tanti altri nella saga sono disposti a morire per quello in cui credono. Per V, la paura della morte è totale, devastante, ed è quello che determina le sue azioni e me lo fa vedere come un solitario estremo, che non sentendosi legato a nessuno (assoluta mancanza di amore e di empatia), teme di sparire completamente. Però ammetto che l’ambizione e la sete di potere “mondano” non siano tanto da cinque.
    Harry come nove ce lo vedo più che come sei. Però continuo a percepire il suo aspetto individualista – anche se supportato dagli amici, sa benissimo che è lui, e solo lui, ad avere questo destino diciamo “insolito” (specialità). Poi basterebbe pensare al suo desiderio di brillare, di emergere, per esempio quando gioca a Quiddich o quando desidera conquistare la coppa tremaghi, mescolato però alla sfiducia in se stesso e al senso di inadeguatezza. Non lo vedo come uno che si annulla fondendosi con l’altro, ma come uno che si sente spesso solo, incompreso e abbandonato (nonostante la “protezione” della madre) e che vive il sentimento di aver perso qualcosa.
    E’ vero che la rabbia emerge solo in alcuni momenti, è vero anche che non è creativo e pieno di immaginazione nella soluzione dei problemi, ma non si può negare che abbia emozioni intense e che sia un impulsivo, pronto a buttarsi nelle situazioni più rischiose quasi in modo autodistruttivo.
    Grazie Marina e Antonio per il titanico lavoro, ma non stressatevi troppo! Sono migliaia di pagine!

    #7073 Risposta

    Utente Ospite

    Naturalmente sono Van, scusate sono sempre distratta

    #7074 Risposta

    Utente Ospite

    Scusate, aggiungo qualche piccola riflessione e qualche domanda. La rabbia di un quattro si manifesta sempre e solo in maniera esplosiva, e come ribellione? Forse questa è più una modalità da quattro sessuale, e se Harry dovesse essere un quattro, lo vedrei come sottotipo tenacia (capace di sopportare grandi pesi, fino al sacrificio di sé). Però Harry è anche aggressivo in modo più sottile, suscettibile, permaloso e rancoroso, basta vedere i suoi continui battibecchi e litigi con Draco e con Piton e a volte perfino con i suoi amici più cari. Insomma non mi sembra un personaggio così pacifico e sereno. E per quanto riguarda il suo agire in modo gregario… non dimentichiamo che quando si tratta di salvare Sirius o di andare alla ricerca degli Horcrux lui decide di partire da solo; sono gli altri che scelgono di dargli una mano e accompagnarlo.
    Per quanto riguarda V. forse anche un cinque molto negativo può manifestare arroganza e disprezzo per gli altri, forse non è solo dei tre.
    Chiaritemi i dubbi… grazie! Van

    #7075 Risposta

    Marina Pierini

    Anto nelle tue osservazioni ci sono già contenute le risposte. Si harry è tenace, ma è più precisamente testardo. Si, si sobbarca di missioni difficili, ma se ci pensi è sempre quando ritiene giusto soccorrere qualcun altro, allora la sua energia viene spesa e si sobbarca di grandi fatiche. pensa a cenerentola 🙂 anche lei si rammarica della sua vita, sente l’ingiustizia del trattamento che le riservano le sorelle e la matrigna e canta “i sogni, son desideri di felicità”, ma cosa FA? Per se stessa? si placa, si addormenta, sono gli altri a fare per lei ed a costringerla a risolvere la sua vita diversamente. I topolini le cuciono il vestito, la fatina le permette di risolvere i dispetti ricevuti ed andare al ballo, lei nemmeno sa che l’uomo incontrato è il principe. Dorme, accetta, percepisce ma si placa al tempo stesso. harry gioca al quiddich ed ha delle doti ovvie che sono al di sopra della media, ma nel film, ne sono certa perchè lo hanno trasmesso due settimane fa e lo ricordo bene, Harry viene “preso” perchè è l’insegnante (Maggie Smith) a notare le sue qualità e lo “aggrega” lo fa accogliere dagli altri. harry è felice di questa vicinanza ed accetta….come al solito il posto che gli danno.

    #7076 Risposta

    Marina Pierini

    Non è solo dei 3 l’arroganza…ma di quasi tutti i tipi, il punto è che essa si manifesta per servire passioni differenti. Ti racconto rapidamente la nascita di un altro terribile 3 della storia del cinema. Guerre stellari, Anakin Skywalker, Dart Vader. Anakin è figlio di un valoroso guerriero che è morto in battaglia e che non ha mai conosciuto, lui e la mamma sono fatti prigionieri (la vergogna della schiavitù) ed Anakin è un bambino talentuoso che si mette in mostra per farsi apprezzare. Ha l’occasione di essere notato da quelli che saranno i suoi maestri jedi, che lo comperano, liberando però solo lui dalla schiavitù, non potendo liberare anche la madre. Anakin sente di dover riscattare la mamma e la sua famiglia dalla vergogna e dal disprezzo ricevuto. Diviene un giovane bello e talentuosissimo che eccelle nella preparazione per diventare il più grande Jedi…lui vuole essere non solo un guerriero come il padre..ma MIGLIORE del padre….ma….ma è troppo ambizioso, vuole conoscere di più per diventare eccellere, per ottenere missioni e posti di prestigio ed il consiglio jedi lo intuisce, diffidando in parte della sua energia ambiziosa. Infatti, alla morte della madre che lui non potrà più liberare, scatta qualcosa in lui, passa al lato oscuro, distrugge o tenta di farlo, tutti coloro che lo amavano e …guarda come si ripete lo schema…a causa di uno scontro violento col suo maestro per scongiurarne la morte, gli sostituiscono alcune parti del corpo, con parti meccaniche. Dunque Anakin diventa Dart Vader, si distacca da parti umane di sè, si frammenta per vivere, e il volto sarà coperto fino alla fine dalla “maschera”…dal casco che lo ha reso così famoso. Solo alla fine, il figlio lo salva, togliendogli la maschera e restituendo al padre in fin di vita, l’anima che aveva perduto.

    #7077 Risposta

    Marina Pierini

    la fretta mi fa sbagliare molti nomi e non mi permette di correggere errori…pietà…:-) più tardi vi trascrivo i risultati della ricerca sui giornali di enneagramma!

    #7078 Risposta

    un atomo

    Trovo l’analisi di Harry come 9 molto interessante, ma non del tutto convincente. Questo perchè mi sembra che il personaggio ruoti intorno alle dinamiche di paura/coraggio, non mi sembra un mediatore. La saga è incentrata sul tema della sicurezza, la sicurezza personale di Harry, quella del mondo magico e infine quella di tutto il mondo, anche quello babbano. Molto forte è anche la tematica del tradimento. Quasi tutti i personaggi sono connotati in un gioco opzionale che propone in modo dualistico Lealtà/tradimento. Un altro elemento che mi fa pensare a un 6 è il rapporto con ciò che rappresenta la figura paterna. Mentre Harry ama la madre e basta, del padre cerca il sostituto continuamente. Lo cerca nel suo padrino, in Silente , in lui è forte il desiderio di una “guida” per affrontare il mondo.Infine come non pensare alla paura che il male ci invada, come fa Voldemort con Harry, che si appropri di lui? Come fa Harry a superare queste angosce da 6? Trova una missione da seguire, trova il suo scopo , trova il coraggio e solo così può sopravvivere persino alla morte.

    #7079 Risposta

    un atomo

    Altre considerazioni in favore del 6. Abilità nelle arti difensive che lo porterà nell’epilogo a divenire un Auror come diverrà anche Ron:L’Auror combatte le Arti Oscure e può ricorrere alla maledizione senza Perdono. Invece il punto debole di Harry è Occlumanzia, che è la difesa della mente contro la penetrazione esterna, ciò può evitare che un altro legga i pensieri, tipica paranoia da sei, per esercitare l’occlumanzia bisogna saper rilassare completamente la mente e proprio questo Harry non riesce a fare

    #7080 Risposta

    un atomo

    Per Van:secondo me il sacrificio di sè è legato in modo diverso a tutti gli ennatipi perchè è una tematica universale. Con l’ottica dell’enneagramma ogni enneatipo esprime questa possibilità in modo diverso. Io credo che anche l’8 ha una sua modalità sacrificio. Penso che il senso del sacrificio del 4 tenacia è meno costruttivo di quello di un 6, o di un 7. Il sacrificio del 4 tenacia, secondo una mia personale percezione,( si tratta del mio sottotipo), è legato a una idealizzazione e consiste nel cedere o nell’avere la sensazione di cedere la propria luce interiore a favore di un concetto di amore idealizzato, un amore che lo salverà. Esattamente come fa Piton. Quella modalità è il sacrificio di un 4 tenacia che accetta di oscurarsi e di soffrire per un amore perduto ma sempre vivo e pervasivo, un punto su cui far ruotare tutto il senso delle proprie scelte. Questa è la situazione in cui un “4” tenacia ,in apparente contrasto con le caratteristiche del tipo in generale se spinto da questo bisogno , sa essere “segreto”. Una considerazione che non ha assolutamente alcuna valore “scientifico” o enneagrammatico è che Harry Potter 4 tenacia me lo sentirei nella pancia, e non lo sento proprio. Mi piacerebbe su questo punto un confronto con gli esperti.

    #7081 Risposta

    un atomo

    Il tipo di eroismo di Harry mi lascia freddina, quello Di Piton mi fa piangere. E’sufficientemente romantico e tragico, nessuno può vedere se non alla fine di tutti i libri la sua enorme capacità di amare, cosa c’è per un 4 di più sublime? 🙂

    #7082 Risposta

    Marina Pierini

    Se ti può consolare io mi sono commossa come una cretina quando al cinema mi sono trovata davanti la scena orrenda della sua morte. L’ho sentita proprio come il sacrificio necessario, valoroso e caldo di una persona che si offriva per sanare il suo senso di colpa e per sublimare l’amore per una donna perduta. I risultati degli articoli pubblicati sono i seguenti (e forse vi sorprenderanno, come hanno sorpreso me): Piton un 4, Voldemort un 3, Harry un 9, Ron un 6 e fin qui…..ci siamo direi o almeno io ed Antonio ci troviamo perfettamente d’accordo poi le sorprese (che francamente ci lasciano tiepidini) Ermione un 1 o in un altro articolo un 5. Hagrid un 8 e Silente un 9 (un 9??????) …..proprio così. Se non ricordo male anche Ermione sente la vergogna dell’appartenenza per metà ai babbani e per metà al mondo della magia e così se non è un ricordo sbagliato il mio, la sua storia diventa quella tipica di un 3 che ho già espliato per altri personaggi. Eccellere per riscattarsi. Potrebbe essere un tipo 1 ma francamente a me sembra ce sia molto competitiva in classe e che ad un certo punto vada in crisi a causa di un suo sentirsi non all’altezza. Non ricordo bene però gli episodi, ma la sensazione è che lei viva male il fallimento e lo eviti il più possibile. Hagrid un 8 …..Antonio era incerto, diceva forse un 2 perchè è amorevole con le persone che protegge e che ama, piange come un cucciolone quando i suoi animali muoiono ecc. ecc…..ma io avevo pensato ad un 9. Non saprei…voi che ne dite??? Non ho ancora tradotto l’articolo su Silente ma che possa essere un 9 mi suona quasi assurdo. L’unica cosa che mi lascia in bilico è il fatto che, accetta di morire perchè tutto si compia. Secondo me Harry si fa uccidere perchè sa di poter tornare in vita e si fida dell’oggetto magico che gli da questo potere, ma Silente come mai va incontro alla morte? Per caso nel libro si racconta che egli acquisisce una consapevolezza superiore che gli da la certezza di una vita “oltre”? Aspetto notizie….

    #7083 Risposta

    Marina Pierini

    p.s. per noi silente è un 5 quintessenziale…ma mai dire mai….ignorare la storia scritta dei personaggi rende tutto difficile. tecla…non ti sembra che i tuoi dubbi su harry si risolvano se pensi che si muove anche lui nel triangolo centrale? Ha quello che serve per comprendere Voldemort, per essere in connessione con lui, per riflettere alacremente su una serie di cose ma alla fine è nel suo non essere ambizioso, nella sua non smania di difendersi che trova la salvezza. In lui le energie negative sia di voldemort che sue si annullano e riconciliano. Non conserva, nemmeno per precauzione alcun oggetto che possa risultare in futuro pericoloso. Un 6 ha bisogno di sentirsi rassicurato sempre, ricordatelo. Quando tutto finisce quello che desidera è vivere una vita pacifica, legata alle tradizioni che sente più care e familiari, e senza altri conflitti.

    #7084 Risposta

    Antonio Barbato

    Mi sembra opportuno, dal mio punto di vista, ritornare su un argomento molto forte che Anto-Vanellina ha proposto per tipizzare Voldemort come un Cinque, perché è utile capirne le implicazioni in profondità. L’argomento è quello degli Horcrux come strumento di Frammentazione del sé (nei libri dell’anima). In apparenza questo oscura magia, posta in essere da Voldemort, sembra proprio essere quello che, come spiego nelle mie lezioni che Anto, probabilmente, ricorda, è un tipico meccanismo di difesa proprio del tipo Cinque. Frammentando la propria anima in sette pezzi Voldemort, come acutamente nota Anto, sembra rispondere alla paura della Morte che lo perseguita per tutti i romanzi(una eco della perdita originaria della madre????). Ciònondimeno e a dispetto dell’apparenza, non è così. Siamo di fronte al solito dilemma che l’EdT cerca sempre di risolvere: comportamenti in apparenza simili o uguali nascono da motivazioni profonde molto diverse. In Voldemort, infatti, non è in atto un processo di frammentazione di un unico Sè in frammenti eterogenei e slegati contenenti parti separate del sé (questo procedimento viene anche correttamente definito nell’EdT come Isolamento e che conduce, quando è estremo, alla schizofrenia). All’opposto è in atto una azione di Moltiplicazione del sé in cui ogni parte (tranne quella che involontariamente viene proiettata su Henry), possiede la coscienza del tutto con cui si identifica. Questo è, quindi, uno strumento per dominare la morte unito, grazie alla scelta degli oggetti nei quali il sé viene investito, al piacere che deriva dal proprio illimitato potere. Paradossalmente ho trovato questa tendenza attiva in molti serial killer nei quali il piacere per il proprio potere si lega, inscindibilmente, alla Vanità derivante dal possesso di oggetti che erano stati della vittima. Voldemort è strettamente imparentato anche con il personaggio di Ripley dell’omonimo romanzo, con il quale condivide l’abilità a mentire e ad approfittare delle debolezze altrui per sentirsi superiore alla morte.

    #7085 Risposta

    un atomo

    Non saprei…Comunque per me Hagrid è un 9, Hermione è 3, solo un 3 può usare un incantesimo sul tempo che le permetta di tornare indietro nel tempo per assistere a più lezioni scolastiche possibili. Sinceramente trovo Hermione molto caratterizzata. Ho pensato alla figura di Silente prendendo spunto dal libro di Vogler che ho letto quest’anno: Il viaggio dell’eroe. (Lettura che vi consiglio vivamente) In quest’ottica Silente è sicuramente un mentore e in questo senso potrebbe anche essere un 9. Molto brevemente vi illustro la funzione del mentore. A livello psichico il mentore è il Sè, il dio dentro di noi: La parte di noi più saggia (Grillo parlante di Pinocchio). Nelle suie funzioni drammaturgiche il mentore ha il compitoi di insegnare e spiegano i segreti agli eroi. Fare doni , il mentore è un donatore, consegna qualcosa di vitale per poter salvare l’eroe: un consiglio, un cibo,un’arma magica ecc . Come Gandalf direi e come Silente o come Obi Wan Kenobi che dona la spada laser. Il mentore è un inventore che dona cpongegni, è la coscienza dell’eroe, ha la funzione di motivare l’eroe, semina informazioni ed indizi importanti per il viaggio dell’eroe. Sono stata per forza di cose molto sintetica non potendo riportare un intero capitolo del libro. Ma queste caratteristiche che sicuramente sono di Silente non mi sembra siano molto cinquesche…. Ad ogni modo tra i libri e i film su Potter c’è un abissale differenza, i film sono piacevoli ma non rendono nulla della complessità della storia e dei personaggi.

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