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Tex e company

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  • #597 Risposta

    Roberto Maieron

    Voglio proporre un argomento “leggero” sperando di risvegliare tutti i bambini maschi (e non solo) che hanno letto fumetti nella loro infanzia.
    Tex e topolino di che enneatipo sono? E Minni e Paperina?
    Sono un appassionato di fumetti (collezionista incurabile) e sono curioso di vedere se qualcuno riesce a cogliere degli aspetti interessanti anche nel meraviglioso mondo degli eroi a fumetti. NOn voglio al momento fare un mio commento su personaggi specifici, mi llimito a dire che secondo me fino agli anni 50 gli enneatipi Uno erano in netta prevalenza. Poi con gli anni le cose sono cambiate (e di molto). Tex invece non e’ mai cambiato. Il suo enneatipo per me e’ evidente. Ma voglio vedere che cosa ne pensano
    i silenziosi frequentatori del forum-
    Hasta la vista

    #4360 Risposta

    Marina Pierini

    Caro Roberto, eccomi qui. Il tuo spiegare che le cose che esterni sono frutto di esperienza è stato utile anche se io lo consideravo già come assunto. Non ho mai inteso dire che scimmiottavi cose dette da altri senza comprenderle, ma che ti appoggiavi ad esse per non spenderti in una spiegazione che venisse da te. Ho letto con molta calma quanto dici e “sento” molto più definitamente. Era quello che chiedevo e me lo hai dato, dunque ti ringrazio. De Mello l’ho letto molti anni fa e non mi ha presa, anche se in quegli anni ero staccata da una spiritualità come tu giustamente dici molto 6 ed 1, che veniva pilotata da chi di spirituale secondo me aveva ben poco. Ti faccio una domanda, anche se non mi hai spiegato in che senso intendi sviluppare un enneagramma su proiezioni ed identificazioni (mi sembrava fosse il nucleo del tuo intervento). Una domanda…dicevo…in che modo la conoscenza dell’enneagramma e quindi il tuo essere “5 meccanico” può secondo te, aver condizionato le tue esperienze? Voglio dire, non riusciamo ad avere una visione totale, per quanto possiamo illuderci di questo, proprio a causa del nostro oggettivo limite. Io ho sperimentato che l’enneatipicità influenza inesorabilmente anche le deduzioni spirituali ed il nostro modo di viverle. (Accade anche a te di pensarlo?) Cosa è cinquesco nelle tue esperienze e su cosa hai dovuto ritornare per sganciarti da certi trabocchetti?

    #4361 Risposta

    Eleonora

    Grazie, Roberto. Spiegando quella sensazione intima di “essere”, mi hai fatto avvicinare inutitivamente a quel qualcosa che è sempre difficile, se non addirittura impossibile riuscire a cogliere. E’ come se fosse un centro verso il quale tutti convergiamo e una fonte dalla quale tutti proveniamo, un punto che rappresenta la nostra unità iniziale ed essenziale, un centro che è qui e ora, dentro di noi e che sento fisso ed immutabile. questa sensazione di “essere” non cambia con il passare del tempo; è la stessa di quando ero bambina, di quando ero giovane, non ha tempo, la sua qualità non cambia, è sempre la stessa nonostante gli anni e le esperienze della vita. Anch’io, come te, sono convinta che la conoscenza sia necessariamente esperienza diretta che poi, ciascuno di noi può esperire secondo il percorso che più gli si confà e verso il quale ha maggiori affinità anche se, a volte, si può confondere un’illusione, un desiderio o fantasia personale, un gioco della nostra mente con un’esperienza oggettiva. a me sono capitate tante esperienze prodotte dalla mia mente ed una sola davvero reale. grazie ancora per la precisa, chiara spiegazione. eleonora

    #4362 Risposta

    Roberto Maieron

    Cara Marina, ho letto domande che mi poni ancora il 26 sera. Ho provato a rispondere, ma non ci riuscivo. Non mi veniva niente che sentivo come vero.
    Spero anche di aver compreso correttamente quello che domandi, nel caso esca dai temi fammelo notare. Intanto debbo dire che sono totalmente d’accordo con te che il proprio enneatipo influenza in modo inevitabile o inesorabile come dici tu le deduzioni/conoscenze e la modalita’ con cui vengono vissute. Innanzi tutto credo che ho vissuto – nella mia ricerca -le esperienze che cercavo. Proprio perche’ cercavo quel tipo di esperienze e non altre. Fin da bambino volevo capire chi ero e dove sarei andato e che cos’e’ questa vita, che cosa sta succedendo.
    Sapere chi sono gli altri esseri umani, come funzionano, e perche’ le cose vanno come vanno e’ il nucleo centrale che mi ha sempre spinto a conoscere, a leggere moltissimo (fino a 27 anni, poi ho smesso perche’ mi ero reso conto che stavo perdendo un sacco di tempo, accumulavo ignoranza e non conoscenza). Come 5 riconosco che la ricerca del sapere mi pone in una situazione in cui non mi coinvolgo con gli altri. Nel corso degli anni , fino al 1994/5 la facilita’ di accesso ad un mondo di non coinvolgimento , di spiritualità , di misticismo mi dava un senso di grandezza edi appagamento. Naturalmente la passione per l’assoluto ha determinato invece enormi difficoltà pratiche nel mondo della quotidianita’.
    A meta’ degli anni 90 , in modo del tutto inconsapevole, ero in pieno trip di grandezza. Una grandezza ancora piu’ grande perche’ segreta, non rivelata agli altri, mostrata appena appena a qualcuno . Non parlavo mai a nessuno delle mie esperienze e delle mie conoscenze. Ma nella vita reale riimanevo – forse ancora piu’ di prima – sostalzialmente isolato e immerso
    in un mondo che comunque, benche’ risultato di esperienze reali, era illusorio e fantastico al pari di un fiaba o di un fumetto. Ho dovuto sbattere
    fortemente la testa con il mondo delle relazioni per capire la mia stupidita’.
    Ho sposato una donna 8 ed e’ stata la cosa forse piu’ sana della mia vita.
    Mi ha dato tante di quelle “bastonate” di carattere psicologico, al punto da riuscire a tirarmi giu’ da dove mi trovavo e a farmi sbattere la faccia con le cose del mondo e della natura.
    La consocenza era un modo per isolarmi ancora di piu’ e un modo per risolvere in maniera definitiva la relazione con gli altri esseri umani.
    Ma gli altri sentivano come interiormente mi sentissi superiore a loro (benche’ non ne fossi assolutamente cosciente) e per questo continuavo a sentirmi estremamente isolato nelle relazioni. Ora parlo delle mie esperienze, anche se molto raramente, cercando di non assumere quell’atteggiamento da oracolo che avevo un tempo. Mi rendo anche conto che nel momento in cui le concettualizzo sono come tex o topolino o tante altre cose: non vere. Cerco di essere il piu’ possibile a contatto con il mio corpo e le mie emozioni e di essere insieme alle persone il piu’ possibile.
    Nei giorni passati, per esempio, quando leggevo quello che dicevo io e poi quello che dicevi tu, avvertivo come il rischio da parte mia di attaccarmi a delle idee ponesse a rischio una relazione di vicinanza con te. La relazione
    e’ piu’ importante delle idee. Questo non significa per me rinnegare le mie idee e le mie esperienze. Significa sapere che SONO STATE e Ora SONO NELLA MIA MENTE. LA realta’ vera e’ invece quello che sento ora, che mi esce ora e che mi permette di entrare in relazione con te per riuscire a sentire te e sentire me stesso.
    Ciao Marina e grazie per i tuoi stimoli. Spero di averti risposto.

    #4363 Risposta

    Marina Pierini

    Grazie a te Roberto. Si, mi sembra tu abbia colto la mia domanda, anche se ovviamente non conoscendoti non posso sapere “quanto” hai risposto. Io trovo affascinante proprio questa parte dell’esperienza. Certo scoprire cose illuminanti, rivoluzionarie nella nostra vita, sconcertanti e conflittuali è una parte del viaggio e se lo si inizia non posso impedirmi di pensare che ha il suo peso ed il suo fascino….eppure…eppure …pesare tutto sulla base di quello che inevitabilmente vediamo di noi allo specchio, pur non riconoscendolo, è il momento più tosto. E’ lo sforzo più grande e personalmente il più doloroso. Di tanto in tanto, sento di dover scendere a patti con me stessa, con la mia “quattragine” che mi impedisce di essere veramente Io, e in questa situazione di limbo, di pace strategica e necessaria, in questa terra di mezzo tra quello che non so, quello che so e quello che non accetto, cerco riposo e accumulo energia benefica. Al contrario di quanto pensano molti io non credo che il mio Ego sia un nemico da abbattere e sconfiggere, quanto piuttosto un amico col quale non c’e’ più dialogo, comunicazione, che ha preso il sopravvento costringendomi a “fin di bene” in una realtà ridotta, circoscritta, invalidante. Anche il mio vivere la fede, anzi, sopratutto questa rivoluzione, si è scontrata con tutto quello che sapevo, che non sapevo, che volevo e non volevo. Quali che siano i risultati questa è la parte del viaggio che io trovo più stimolante e incredibile. La realtà…che non è la verità…è un muro inevitabile su cui scontrarsi se si vuole trovare una dimensione sana di esistenza, solo che la botta fa proprio male.

    #4364 Risposta

    Sirenella

    Io Tex non lo ricordo bene da adulta…anche se leggevo tantissimi fumetti, insomma non mi sono rimaste impresse le sue caratteristiche…pero’ ho la sensazione che Topolino sia un Uno, Minnie un Due, Paperino forse un Sei, Pippo un Sette, Paperina probabilmente un Due come la sua amica Minnie…ma le sto buttando un po’ giu’ cosi’…e tu che ne pensi???

    #4365 Risposta

    Antonio Barbato

    Ah……….il mitico Tex Willer grazie al quale ho imparato a leggere prima di andare a scuola e che mi ha lasciato tanti ricordi gradevoli! Capisco bene caro Roberto perché lo vedi come un tipo Uno, vista la sua rettitudine ed il suo senso di enorme rispetto per quello che è giusto, costi quello che costi, ma, aldilà della evidente esagerazione della sua immagine di eroe, a me sembra che lui incarni il prototipo ideale dell’uomo del Far West. Mi sembra incarnare il modello lanciato dai film di Ford sulla frontiera (uno per tutti Ombre Rosse), ed anche la sua estrema efficienza e la sua capacità di scegliere sempre il piano migliore mi fanno pensare ad un altro tipo. Tu che ne pensi??

    #4366 Risposta

    Roberto Maieron

    Caro Antonio, mi astengo ancora dal fare commenti specifici perche’ avrei veramente piacere se questo giochino che ho proposto riuscisse a coinvolgere anche altri, come ha fatto simpaticamente Sirenella, che ha compreso lo spirito della cosa. Comunque credo anch’io che Tex non sia un Uno. INfatti io dico che la gran parte dei personaggi a fumetti fino agli anni 50 sono dei tipi uno per ragioni decise dalle scelte editoriali in sintonia con la cultura perbenista del tempo. La scelta di tex e’ stata vincente proprio perche’ il senso del dovere , il rispetto delle regole, la lealta’ a tutti i costi , la moralità vissuta e predicata proprio non gli erano consoni. Tex e’ stato neglianni50 un personaggio di “rottura”, come lo e’ stato Ken Parker negli anni settanta. Da qui il successo.

    #4367 Risposta

    Utente Ospite

    e se pensassimo a un otto? Intanto funge da leader dei pards , Nel suo fare giustizia Tex miete vittime a iosa perchè ciò che conta è la punizione dei colpevoli , la vendetta rispetto al delitto. E’ senza mediazioni, i cattivi sono facilmente identificabili secondo una logica del bianco o nero , agisce in un territorio, in un immaginario, dove non esistono regole perciò lui le impone. Tex ha un profondo senso di giustizia, un’aggressività sincera e istintuale, troppo anarchico per essere un uno, un anticonformista che sa schierarsi con i deboli come gli apache massacrati perchè l’unica cosa che importa è chi ha ragione e chi ha subito un torto può essere sicuro che tex lo raddrizzerà, senza mezzi termini e senza sfumature.. EX

    #4368 Risposta

    Sirenella

    …e se per tutti i motivi su citati fosse un Tre? L’eroe perfetto? Scelte vincenti, vero uomo del west, prototipo ideale, incarnazione infallibile insomma di cio’ che ci si aspetta da uno come lui? L’uomo ideale, la donna ideale, la persona che non fallisce, che sa agire in maniera efficace, che sa mantenere il senso dell’immagine che vuole dare e che gli altri si aspettano…che ne dite??

    #4369 Risposta

    Antonio Barbato

    Sui cartoon non è semplice capire di che tipo sia un protagonista. Tex, ad esempio, può essere, plausibilmente, un Tre del tipo sessuale, come suggerivamo Sirenella ed io, oppure essere visto come un Otto (un capo che vuole sempre il rispetto della giustizia), o un Sette del tipo Ulisse, sempre irrequieto e desideroso di nuove avventure. C’è parecchia letteratura sui tipi dei più famosi personaggi dei cartoni (c’è stato, addirittura, un libro sui personaggi di Winnie the Pooh), e, per alcuni, l’identificazione sembra facile. Topolino e Capitan America, ad esempio, sono visti come dei Tre per la loro capacità di avere sempre successo e di incarnare il modello culturale americano, Dinamite Bla e Fred Flinstone sono degli Otto (mitica è l’espressione Wilma la clava con la quale risolve rapidamente i dissidi o si vendica delle ingiustizie), ma l’elenco è davvero infinito. Vediamo se qualcun altro vuole divertirsi con noi, altrimenti continuerò con altri personaggi.

    #4370 Risposta

    Utente Ospite

    secondo te Alan Ford? A me sembra un nove. e il conte Oliver, un tre? Bob Rock credo proprio un 4. Ex

    #4371 Risposta

    Chiara

    Continuo con i cartoni Walt Disney: Esmeralda del gobbo un 2 seduttivo, La bella della bella e la bestia un 4-5 diversa, intelligente e amante dei libri, biancaneve una nutritiva 2 privilegio, alice nel paese delle meraviglie un 7. Che ne pensate?

    #4372 Risposta

    Teresa

    Concordo che Tex sia un Tre e il mitico Ken Parker, l’unico vero eroe per me, che tipo potrebbe essere? Un cinque? Sirenella ti prego non mi mettere Paperino nei Sei, io lo vedo un quattro sessuale sputato. Sempre incazzato, invidioso , passaguai ma di un tenero scioglicuore.

    #4373 Risposta

    Sirenella

    ahahahaha Terry…e’ che io Paperino lo vedo troppo apertamente invidioso, e i 4 non vivono mai l’invidia cosi’ apertamente, e’ un tabu’ cosi’ come la percezione dell’orgoglio e’ un tabu’ per i 2 e cosi’ via…i 6 invece sono apertamente invidiosi, e Paperino tra l’altro e’ assai fobico/controfobico perche’ alla prima occasione passa da una paura vigliaccona e adulatrice ad una aggressivita’ spesso proiettiva e pasticciona. Insomma un fantozzi disneiano!! pero’ potrei sbagliare….oltretutto la sua vicinanza con 7 spiegherebbe anche quella sua capacita’ a lasciarsi convincere e invischiare in situazioni ridicole e tremende ehehehehehe….che ne dite?

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