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Questo argomento contiene 8 risposte, ha 1 partecipante, ed è stato aggiornato da Elisabetta 13 anni, 5 mesi fa.
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RaGgiO di soLEMi rivolgo a tutti gli enneatipi, a tutti i nove colori dell’anima nelle loro molteplici sfumature. Potreste, con poche parole, dirmi qual’è per voi il senso della vita? Per cosa vale veramente la pena vivere? Ve ne sarò grata.
Utente Ospitecara RGOLE, secondo il mio modesto parere il senso della vita è l’evoluzione e la crescita interiore; nutrire la scintilla divina che è dentro ognuno di noi. Ciao
Marina PieriniSecondo me il senso della vita e’ scoprire che l’ amore e’ piu’ forte di ogni cosa. Anche della morte. Che noi siamo nati per tornare a Dio, e che su questo mondo dobbiamo scegliere, se essere venuti Da Lui per ritornarvi, o se essere creature che scelgono di essere della terra e morire con essa.
Utente OspitePer me il senso della vita consiste nella vita stessa, voglio dire che risiede nella completa e profonda accettazione di tutto ciò che ci accade. Solo questa accettazione assoluta dona un senso a tutto, ci sei perchè devi sperimentare proprio quelle cose lì per crescere e non altre. C’è una grande gioia e una grande libertà emotiva in questa scoperta.
RaGgiO di soLEGrazie di aver risposto.
Come ha detto un mio caro amico…”secondo te, quante persone si pongono questa domanda?” La risposta è: poche..devo ammettere e constatare che ha ragione!
Per me, la cosa per la quale vale la pena vivere la vita è l’amore. Non l’amore esclusivo, ma quello che diffonde nell’aria come una fragranza, che entra nei cuori e placa ed avvicina gli animi.
Mi avvicino al sentimento di Marina, chissà se è perchè apparteniamo allo stasso sesso.(?)
Mi spiego: sento di avere dentro una grande energia che quando sto bene, quando sono felice entra in risonanza con l’energia del sole, degli alberi, del mare, della vita stessa. Quest’onda di energia fà sì che io provi amore; un’amore grande, profondo che mi fà sentire più vicina al sole e a Dio.
Maura Amelia BonannoChe bella domanda, ce la siamo fatta anche davanti a una fiorentina, ricordate? Io spesso penso che sia un istinto di sopravvivenza contenuto nel nostro sistema a creare la necessità di dare un senso alle cose e principalmente alla cosa più misteriosa, la vita. Lo dimostra il fatto che esitono tante interpretazioni di esperienza quanti siamo sul pianeta. Raggruppabili in almeno nove stili di interpretazione, come ben sappiamo. E quante volte l’interpretazione dell’evento diventa più importante dell’evento in sé, che invece in se stesso, è solo una manifestazione già trasformata e finita. E se un senso, nel senso che intendiamo generalmente, quindi interpretato dalla nostra limitatezza umana, non ci fosse? E se l’istinto di sopravvivenza che causa la necessità di dare un senso fosse una manifestazione terrena del richiamo di Dio, che poi sono pure la stessa sostanza? L’Amore, quello con la A maiuscola per me è uno stato, non un’emozione, e gli stati non hanno un senso, nè un significato. Le emozioni si, quello che gli diamo noi. Baci
TeresaCaro Raggio di Sole, certo che hai posto la domanda l’8 ottobre all’una meno un quarto di notte e alle 19,20 del giorno successivo, cioè neanche ventiquattr’ore dopo, già trai la conclusione che poche persone si pongono questa domanda? Un pò frettoloso non ti pare :)? E ci vuoi dare il tempo? Allora, vi dirò che io che senso ha la vita non me lo chiedo spesso. Sono nata, vivo, avrà un senso tutto ciò. Tutt’al più, quando mi rendo conto che sto facendo cose che poi tutto sommato non hanno un senso per me, allora mi fermo e rifletto. Mi pongo il problema su come sto conducendo la mia vita e se è congruente con quello che ho nel profondo, nel caso contario mi chiedo “che senso ha tutto ciò?!” e qui vado in tilt, ma questa è un’altra storia. Però visto che è stata posta una domanda precisa rispondo che anche per me il senso della vita è l’amore, in senso universale. C’è un momento, impercettibile quasi, non ho idea da cosa è prodotto, in cui sento tutto il mio essere pervaso da un’amore incontenibile per tutto e per tutti. Ecco, in quei momenti lì sento tutto il senso della vita, perchè è in quel momento che mi sento viva. E’ in quel momento che mi sento di appartenere ad un tutto, insieme agli altri. Io li chiamo i miei piccoli attimi di essenza, perchè in quei momenti dimentico chi sono, strutturalmente parlando e nello stesso tempo mi riconosco. So che sapete di cosa sto parlando.
Chiara TortorelliCiao Raggio di Sole, ciao a tutti.
Bella questa domanda. Il senso della vita penso che ho iniziato a chiedermelo bambina, cioè certe volte mi capitava di trovarmi davanti a un armadio, un bicchiere, una parete, insomma cose “quotidiane” e di colpo mi sembrava di guardarle con un altro occhio, l’occhio “della prima volta” e mi chiedevo ma cosa sono realmente? Sì me le spiegavo, a fatica, ma dentro mi sentivo una specie di “ET” venuta da un altro mondo di cui avevo perso le tracce e mi trovavo di colpo estranea davanti a cose che mi avevano spiegato bene cosa fossero, ma che io non capivo completamente…C’era qualcosa che mi sfuggiva…qualcosa, il vero nesso che avevo cancellato. Mi sembrava fosse una cosa importantissima, la spiegazione di tutto, e non so perchè non la trovavo, c’era il black out. Mi dicevo: “tutto questo che vedo allora è irreale, è solo un sogno” poi mi correggevo “no, un incubo..”, “ma se è un sogno prima o poi mi sveglierò..e quando mi sveglierò dalla vita.. dietro cosa c’è?” E avevo una visione del vuoto, un vuoto enorme buio, attraversato da una retta di luce che non finiva mai.
Penso che il senso della vita non sia comprensibile nè spiegabile, ma talvolta, da lontano come un’eco pallida forse può essere sperimentabile…
Un abbraccio a tutti. Chiara
ElisabettaNegli anni giovanili ricordo tanto tempo passato a riflettere sul senso della vita, tutto sembrava senza senso, proprio negli anni in cui si è pieni di passioni e progetti importanti io sentivo un opprimente non-senso non solo nella mia vita ma in quella di ogni essere umano. Credevo non ci fosse per gli uomini nessuna via di libera ed incondizionata scelta, ed un grande senso di pietà per la condizione umana mi accompagnava con un senso di vuoto incolmabile. Quando sono nate le mie figlie ho pensato che non avrei più sofferto per tutto ciò, sentivo una pienezza mai incontrata prima, avevo riposto e trovato in loro ogni risposta alle problematiche esistenziali. Certo un affetto, un amore, un sentimento di amicizia possono dare un senso alla vita ma oggi credo ci sia una speranza per recuperare in ognuno di noi l’opportunità di vivere liberamente, con scelte consapevoli, la nostra esistenza. Mi sento viva quando sono nel presente, quando riesco a vivere con passione ogni piccolo momento, ogni piccolo scambio, quando sento di essere in sintonia con gli altri e lo scambio del dare e ricevere mi crea una linfa vitale che rinforza la mia esistenza. Sicuramente l’amore quando ci apriamo ad esso senza remore, con tutto il nostro esserem è il centro intorno al quale gravita la nostra esistenza, che vista in questo stato di beatitudine acquista un significato ed un senso elevato.
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